Pianta grassa

Pianta grassa

Il desiderio di immortalità

Quando per la prima volta cercai una gravidanza nel 2007, ero talmente ottimista che feci di proposito i calcoli affinché nascesse a maggio. Avevo 30 anni e analisi perfette. All'epoca convivevo con un uomo di 40 anni separato e già padre di una bambina di 8 anni. Anche lui risultò perfettamente in grado di procreare esattamente come la sottoscritta. Sulla spinta di questa perfezione, la ricerca durò 5 anni finché, all'ottavo anno di convivenza, qualcosa si ruppe e le nostre strade si divisero. La verità, avrei poi scoperto in seguito,  è che le nostre strade non furono mai davvero unite e che l'affanno mi colpì proprio a causa della stanchezza dovuta a quella ricerca in solitaria... Durante la ricerca avevo sofferto perfino di apnee notturne e mi rivolsi ad una psicoterapeuta. Mi bastò un breve periodo di sedute per capire che la sterilità è come un lutto mai elaborabile. E' la mancanza di una persona mai esistita. La sterilità è il mancato appagamento del desiderio di immortalità, innato nell'essere umano. Lui il suo desiderio di immortalità probabilmente lo aveva già appagato con la nascita di sua figlia e io mi sentivo ogni giorno più sola. Una terra arida incapace di dare frutti.
Poco dopo per fortuna iniziò la storia con mio marito. Un uomo unico e meraviglioso. L'ironia della sorte ha voluto anche lui fosse già padre. Questa volta però, il desiderio di famiglia fu più forte dell'egoismo e la cicogna la iniziammo a cercare in due. Non ero più sola. Ormai avevo abbondantemente varcato la soglia dei 36 e, statistiche alla mano, le mie probabilità di restare incinta andavano diminuendo di mese in mese. Dopo un anno e mezzo di ricerca estenuante e dopo aver fatto ricorso alle tecniche di Pma, mi sentii dire che si trattava di sfortuna. Non ci stavamo. Volevamo una risposta scientifica. E invece arrivò un miracolo laddove la scienza aveva fallito.

Nessun commento:

Posta un commento