Pianta grassa

Pianta grassa

39^ settimana di gravidanza: ci siamo quasi!


Lo stress delle ultime settimane non mi ha dato ispirazione per scrivere. A 30 settimane mi è stato riscontrato poco liquido. Ho continuato a lavorare perché non avevo avuto particolari direttive in merito. Mi avevano detto un generico "bevi di più" e sinceramente ero stupita perché già bevevo più di 3 litri al giorno considerato che in quei giorni a Roma faceva un caldo record. Invece al controllo due settimane dopo mi hanno ricoverato perché l'AFI (l'indice del liquido amniotico) era 65: veramente troppo poco per la 32sima settimana. In quel periodo infatti l'AFI dovrebbe essere superiore a 150 e max 250. Dopo 4gg l'Afi era risalito a 137 e sono stata dimessa per fortuna ma con obbligo di riposo assoluto. Ho così interrotto il prolungamento dell'ottavo mese. Ci tenevo tanto perché volevo avere i 4 mesi di maternità dopo il parto. E va beh... Così, con le ansie e un controllo a settimana (privatamente perché ad agosto in ospedale non c'era servizio ambulatoriale... no comment), Panino ed io siamo arrivati a 38+0. Lunedì il ginecologo del San Camillo mi ha detto che a 39+0 mi ricovera per l'induzione. Le motivazioni sono state: liquido vicino al limite inferiore, placenta di III grado e collo lungo 41mm che comunque, secondo lui, non si accorcerebbe nemmeno per la 42sima settimana. Ovviamente mi affido a quello che mi dice il medico però mi sono venuti diversi dubbi:
1) mi chiedo... ma il collo non potrebbe accorciarsi comunque? Quale dovrebbe essere lunghezza a 38+0?
2) l'induzione con un collo così chiuso quanto potrebbe durare? 
3) quali sono i rischi per Panino con un'induzione che deve aprire un collo così chiuso?
Sono quasi due mesi che mi documento in internet su questo benedetto liquido. Tra tutte le preoccupazioni che avevo da inizio gravidanza, questa sinceramente mi mancava. Il bimbo ad agosto era cresciuto poco forse a causa del poco liquido...non so. Non l'ho capito. Ho passato più di un mese a letto ferma. Ho fatto una dieta senza carboidrati. Ho mangiato tanta carne rossa. E sono riuscita a non ingrassare nemmeno un chilo. Non lo considero un gran risultato visto che comunque ho preso quasi 20 kg da inizio gravidanza. Sarà poi che la gente mi dice " hai messo solo pancia", sarà stato il superamento del pericolo parto prematuro, sarà che ormai la settimana prossima mi ricoverano per l'induzione, insomma fatto sta che in queste ultime due settimane ho ricominciato a mangiare dolci e pasta e mi sento gonfia come un pallone. Ho dovuto togliere la fede e cambiare orologio. E fortuna che ancora posso portare le scarpe aperte perché fa caldo. 

In questi giorni sono un vortice di emozioni. Passo dall'impazienza di conoscerlo alla paura. Io non ho paura del dolore in sé, anche se immagino che non sarà una passeggiata, ma se ci sono passate miliardi di donne... perché non io? Siamo nate per farlo. Io ho il terrore che lui soffra e che nessuno se ne accorga. Ho paura che ci sia bisogno di un cesareo e invece non vogliono farlo per chissà quale motivo. Ho paura che appena nato me lo portino via per chissà quale motivo. 
Negli ultimi giorni poi ho cominciato a pensare che mi mancherà troppo la pancia. Mi mancherà sentirlo dentro tutto il giorno. Anche se poi vengo colta da un'impazienza feroce. Non vedo l'ora di sentirlo addosso e di baciarlo. 
Fortuna che con me c'è sempre Unico con la sua calma e la sua razionalità che mi guidano attraverso questa tempesta di sensazioni.

Per risparmiare non bado a spese!

Non ci posso ancora credere: proprio io truffata on line da un imbecille. E mi sento piena di rabbia per non aver seguito il mio istinto. Cercavo una culla next to me usata. Da quello che ho capito verrà utilizzata per massimo sei mesi perciò 200 euro mi sembravano eccessivi. Ne trovo diverse usate a 120/150 euro. Su Amazon si trova nuova a 180. Per 30 euro a questo punto preferisco prenderla nuova. Come sbucato dal nulla, su Subito.it trovo l'annuncio di un tipo di Lecco che ne vende una azzurra a 55 euro. Come mai così poco? Gli mando una mail per sapere quanto è stata usata. Mi dice che suo figlio non ci ha praticamente mai dormito. Mi conferma che la spedisce anche a Roma per 15 euro. Chiede una ricarica postepay da 70 euro. Mumble... non mi fido. Non ho mai comprato così. Sempre con PayPal o contrassegno. Ci penso un po'. A pranzo ne parlo con alcuni colleghi. Mi dicono che è meglio fare un bonifico ma che, alla fine, devi fidarti perché non ci sono grandi alternative per questo tipo di acquisti. Mah! Sarà... Scrivo a questo Matteo Magni che non mi va di fargli una ricarica e che preferisco avere i dati del bonifico. Mi manda un Iban ma mi risponde seccato che tanto lui non spedisce finché non vede l'accredito. Mi convince sempre meno. Sono così tentata di lasciare stare. Il pomeriggio parlando con mio fratello, anche lui mi conferma che purtroppo per questi acquisti devi affidarti alla buona fede dell'altro ma che non vede perché non dovrebbe mandarmi la culla. Per 70 euro poi! Non sono mica 1000 euro! Ok. Faccio questo cavolo di  bonifico e mando la copia al tipo. Gli chiedo di farmi sapere qualcosa quando spedisce. Il 29 giugno il bonifico gli viene accreditato ma di lui niente più notizie. Gli scrivo 3 mail. Niente. A questo punto faccio una cosa che avrei dovuto fare prima (mannaggia a me!). Digito su google il codice fiscale che mi ha dato per la ricarica postepay: MGNMTT77H17F205. Ecco che lo trovo riportato in un forum in cui si raccontano le sue gesta di truffatore. E mi è andata pure di lusso. Altri hanno preso fregature di 400 euro! Nessuno riesce a fargli nulla. L'ho denunciato alla polizia postale ma siccome i suoi dati sono finti è impossibile prenderlo. E anche l'Iban che mi ha dato per il bonifico è legato alla stessa postepay. E quindi? E quindi  niente! Fregata! Quanto si spende per risparmiare! Porc.... Mi sono scippata da sola gli stessi 70 euro che non sono riusciti a prendermi sabato. Va beh mi sono comunque fatta meno danno di quello che mi avrebbero fatto quei due bastardi!



27^ settimana di gravidanza: il corso preparto

La morfologica è andata benissimo. Mi sono rilassata parecchio ed ho iniziato a cercare un corso preparto per coppie. Unico non ne vuole sapere: vuole partecipare anche lui! 
Ne ho trovato uno a pagamento non lontano da casa. Sono 8 incontri da 3 ore e in un mese si conclude. 

Non vedevo l'ora  e alla fine è arrivato il giorno di inizio del corso. Io volevo farlo per sentirmi seguita psicologicamente e per conoscere altre future mamme. Mi piace l'idea della comunità, della condivisione, del gruppo che si aiuta... La giornata a lavoro è stata pesantissima soprattutto per il caldo. È da venerdì che è arrivato il famoso caldo africano e in ufficio non funziona l'aria condizionata. Siamo arrivati puntuali alle 18 senza un minuto di anticipo e abbiamo trovato già tutte le coppie sedute in semicerchio intorno alla psicologa. Chiusa la porta abbiamo iniziato (aspettavano solo noi!). Anche lì un caldo infernale...niente aria condizionata. La prima giornata è durata 3 ore. Nella prima ora tutte le coppie si sono presentate. Io ed Unico siamo stati gli ultimi a raccontare la nostra storia e gli unici ad aver conquistato questa gravidanza a fatica. Le altre sei coppie hanno avuto la lieta novella inaspettatamente o comunque subito dopo la decisione di allargare la famiglia. Nessuno sa cosa significhi PMA... meglio per loro! Certo la differenza di punti di vista si è vista subito al tema "quali sono le paure più grandi che hai". Per le altre coppie le paure riguardano la vita che cambia, il dolore del parto, il timore di non dormire. Per noi la paura più grande è che lui soffra durante il parto o che non stia bene. Tutte le nostre paure sono concentrate su di lui. Comunque il corso è stato molto interessante e anche divertente. Non vedo l'ora di fare il prossimo incontro.


Dal libro Chicken Soup for the Women's Soul.


"Il tempo sta scadendo per la mia amica. Siamo sedute a pranzo quando casualmente mi dice che lei e suo marito stanno pensando di "cominciare una famiglia". Quello che intende è che il suo orologio biologico ha cominciato il conto alla rovescia e la sta costringendo a considerare la prospettiva della maternità. "Stiamo facendo un sondaggio" dice, quasi scherzando. "Pensi che dovrei avere un bambino?" "Ti cambierà la vita" dico con attenzione, mantenendo un tono neutrale. "Lo so" dice. "Niente più dormite fino a tardi il sabato, niente più vacanze improvvisate..." Ma questo non è proprio ciò che intendo.
Guardo la mia amica, cercando di decidere cosa dirle. Voglio farle sapere ciò che non imparerà mai ai corsi preparto. Voglio dirle che le ferite fisiche di una gravidanza guariscono, ma che diventare madre la lascerà con una ferita emotiva così profonda che la renderà per sempre vulnerabile. Considero l'idea di avvertirla che non leggerà mai più un giornale senza chiedersi "E se si fosse trattato di mio figlio?".

Che ogni disastro aereo, ogni incendio la tormenterà. Che quando vedrà le foto di bambini ridotti alla fame, si chiederà se possa esistere cosa peggiore del veder morire il proprio figlio. Osservo le sue unghie laccate con cura e il suo completo alla moda e penso che non importa quanto possa essere sofisticata, diventare madre la ridurrà allo stato primitivo di un'orsa che protegge il suo cucciolo. Che all'urlo di "Mamma!" farà cadere il soufflè o il suo cristallo più bello senza un momento di esitazione.
Sento che dovrei avvertirla che indipendentemente da quanti anni abbia investito nella sua carriera, verrà professionalmente dirottata dalla maternità. Potrebbe lasciare suo figlio alle cure di qualcuno, ma un giorno andrà ad un'importante riunione di affari e penserà al dolce odore del suo bambino. Dovrà usare ogni grammo di disciplina per trattenersi dal correre a casa solo per assicurarsi che suo figlio stia bene. Vorrei che sapesse che le decisioni quotidiane non saranno più semplice routine.
Che il desiderio di un bambino di cinque anni di andare nel bagno degli uomini del McDonald's piuttosto che in quello delle donne si trasformerà in un gran dilemma. Che proprio là, nel mezzo del rumore di vassoi accatastati e delle urla dei bambini, le questioni di indipendenza e di identità di genere verranno valutate contro la prospettiva che un pedofilo possa nascondersi in bagno. Per quanto sicura di sè possa essere in ufficio, come madre tirerà sempre a indovinare. Nel vedere la mia amica così attraente, vorrei assicurarle che alla fine butterà giù i chili della gravidanza, ma che non si sentirà mai più la stessa. Che la sua vita, ora così importante, avrà minore valore ai suoi occhi quando avrà un figlio. Che la darebbe in un istante per salvare la sua prole, ma che comincerà anche a sperare di poter vivere più anni, non per realizzare i propri sogni, ma per vedere suo figlio realizzare i suoi. Desidero farle sapere che la cicatrice di un cesareo o una smagliatura lucida diventeranno distintivi d'onore. La relazione con suo marito cambierà, ma non come pensa. Vorrei che potesse capire quanto di più si possa amare un uomo che cosparge di talco un bambino con tanta cura o che non esita mai a giocare con suo figlio o sua figlia.

Vorrei che sapesse che si innamorerà di nuovo di suo marito per motivi che ora troverebbe tutt'altro che romantici. Vorrei che la mia amica potesse percepire il legame che sentirà con tutte le donne che attraverso la storia hanno tentato disperatamente di metter fine alla guerra, ai pregiudizi e alla guida in stato di ebrezza. Spero che capirà come io possa pensare razionalmente alla maggior parte delle cose, ma possa perdere temporaneamente la ragione quando discuto della minaccia della guerra nucleare nel futuro dei miei figli.
Vorrei descriverle l'euforia nel vedere tuo figlio imparare a colpire una palla da baseball. Vorrei immortalare per lei la grassa risata di un bambino che tocca per la prima volta il soffice pelo di un cane. Voglio che provi la felicità così reale che fa male. Lo sguardo interrogativo della mia amica mi fa realizzare che mi sono venute le lacrime agli occhi. "Non te ne pentirai mai", dico alla fine. Poi allungo la mano sul tavolo verso la sua, gliela stringo e prego per lei e per me e per tutte le altri semplici donne mortali che nel loro cammino inciampano nella più santa delle chiamate."