Pianta grassa

Pianta grassa

Poesie


Maternità, di Tagore
Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato? 
Domandò il bambino a sua madre. 
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose: tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio, tu eri il Suo desiderio. 
Tu eri nelle bambole della mia infanzia, in tutte le mie speranze, in tutti i miei amori, nella mia vita, nella vita di mia madre, tu hai vissuto. 
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo, e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge perché tu che appartieni a tutti, tu mi sei stato donato. 
E per paura che tu fugga via ti tengo stretto nel mio cuore. 
Quale magia ha dunque affidato il tesoro del mondo nelle mie esili braccia?

I FIGLI(da: "The Prophet" di Khalil Gibran - Knopf)
I vostri figli non sono figli vostri. 
Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa. 
Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.
E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.
Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri.
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime.
Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi.
Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L'Arciere vede il bersaglio sul percorso dell'infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.
Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell'Arciere.
Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l'arco che sta saldo.

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